Ricevere una diagnosi di cancro fa ancora paura. Il paziente e i suoi familiari si trovano a dover affrontare le complessità delle cure e l'impatto della patologia sulle proprie vite. La possibilità di una terapia offre una speranza che aiuta ad avere il coraggio e la grinta necessari per affrontare la battaglia contro la malattia. I progressi nella lotta al cancro sono stati significativi negli ultimi anni, ma non sempre sono alla portata di tutti: sono molti i pazienti oncologici, in tutto il mondo, che si trovano ad affrontare significative difficoltà e barriere per accedere alle cure di cui hanno bisogno.
Molte tipologie di cancro possono oggi essere prevenute e trattate efficacemente. Ma metà della popolazione mondiale non ha accesso a servizi sanitari essenziali1. Esistono numerose diseguaglianze sociali, che incidono in modo determinante.
Il luogo in cui si risiede, lo status socioeconomico e il genere sono fattori che possono avere un impatto sulla possibilità di aderire a uno screening, ricevere una diagnosi in tempi brevi o essere curati tempestivamente. E non sono le uniche variabili, perché le condizioni cambiano in modo determinante da un Paese del mondo all’altro. Tutto ciò ha un impatto sull’assistenza sanitaria a livello globale: per esempio, oltre il 90% della mortalità per cancro alla cervice si riscontra nei Paesi a basso e medio reddito2. Mentre si registrano notevoli differenze tra i pazienti oncologici che vivono in zone rurali rispetto a quelli che vivono in una città, anche in contesti sociali ad alto reddito come gli Stati Uniti d’America.3
Queste disuguaglianze sono inaccettabili. Affrontare il problema richiede una stretta collaborazione, per agire con una sola voce da parte dei molteplici soggetti in campo. Solo confrontando le diverse realtà e accendendo i riflettori su fatti e dati legati alle disparità e barriere esistenti, possiamo contribuire a garantire che tutte le persone nel mondo possano avere accesso all’assistenza sanitaria di cui hanno bisogno. Questo obiettivo è fondamentale e la Union for International Cancer Control (UICC) promuove e rilancia il dibattito su questi temi proprio in occasione della giornata mondiale contro il cancro.

Laè la più grande e storica organizzazione internazionale contro il cancro e rappresenta le principali società oncologiche a livello mondiale, i ministeri della salute dei vari Paesi e le associazioni di pazienti. Dal 2000 la Giornata mondiale contro il cancro ha lo scopo di stimolare, con cadenza annuale, un dialogo sempre più approfondito sulle questioni più critiche dell’oncologia a livello globale. Quest'anno, la Giornata si concentra sul motto "unire le nostre voci e agire" per colmare il divario nell'accesso a diagnosi e cure.

Noi di Roche, i nostri collaboratori e partner siamo impegnati in prima linea per colmare il divario nell’accesso a diagnosi e cure dei pazienti oncologici. Stiamo collaborando con la comunità scientifica a livello mondiale per agire e avvicinarci all'obiettivo di far progredire la cura del cancro per tutte le persone colpite dalla malattia, ovunque nel mondo. Dalla diagnostica, dove stiamo lavorando per migliorare l'accesso a test avanzati per fornire diagnosi più rapide e accurate, alla ricerca, dove stiamo continuando a sviluppare nuovi trattamenti per i tumori rari. Sappiano che tutti noi abbiamo un ruolo da svolgere.

Se diagnosticate nella fase iniziale, 9 donne su 10 con tumore ovarico sopravvivranno alla malattia oltre i cinque anni. Quando la diagnosi avviene invece in fase avanzata, questo rapporto scende a 1 donna su 104. Numeri come questi sono simili per molte altre forme di tumore e dimostrano perché la sfida aperta nella lotta al cancro è quello di migliorare l'accesso a diagnosi e cure precoci, garantendo che le persone possano accedere a screening e test quando la patologia oncologica è ancora in una fase iniziale. Stiamo lavorando per rendere tutto questo una realtà: sappiamo bene che per un paziente oncologico, lo screening e la diagnosi precoce possono fare la differenza tra la vita e la morte.

Le disparità esistenti nell'accesso all’assistenza sanitaria per i pazienti oncologici sono inaccettabili, ma possono essere affrontate con impegno e collaborazione tra chi opera nel settore della Salute. Crediamo fermamente che, insieme a tutti i soggetti in campo, possiamo colmare il divario e quindi assistere i pazienti oncologici, nello stesso modo, in tutto il mondo.

Negli ultimi decenni sono stati fatti veri passi avanti nella cura del cancro: dai progressi medici contro tipi di tumori in passato non curabili al miglioramento degli strumenti diagnostici che ci consentono di rilevare prima la malattia.

Nonostante tutto questo, però, la pandemia da Covid-19, che fa sentire ancora i suoi effetti, ha determinato un forte rallentamento delle nuove diagnosi di tumore, in parte legato all’interruzione degli screening oncologici, in parte a difficoltà nelle attività diagnostiche. Situazione che ha provocato uno spostamento da forme precoci di tumore verso quelle più avanzate.

La fotografia scattata dal rapporto AIOM/AIRTUM "I numeri del cancro in Italia 2022" certifica una ripresa dei casi di cancro. Nel 2022, in Italia, sono stimate 390.700 nuove diagnosi (nel 2020 erano 376.600), 205.000 negli uomini e 185.700 nelle donne5. In due anni, l’incremento è stato di 14.100 casi.

Il tumore più frequentemente diagnosticato, nel 2022, è il carcinoma della mammella, seguito da colon-retto, polmone, prostata e vescica. Dati allarmanti, ma che spingono a non abbassare la guardia attraverso un impegno più diretto di tutti i soggetti coinvolti.

Una priorità è rappresentata dalla prevenzione primaria: stili di vita scorretti, i cosiddetti fattori di rischio comportamentale, hanno subito scarsi miglioramenti negli ultimi 15 anni. Il 33% degli adulti è in sovrappeso e il 10% obeso, il 24% fuma e i sedentari sono aumentati dal 23% nel 2008 al 31% nel 20216. Per contro, grazie a una lenta ma progressiva ripresa dei programmi di screening (mammella, colon-retto e cervice uterina)ai livelli pre-pandemici, si sta registrando un incremento del numero di interventi chirurgici per alcuni tipi di tumore, anche in stadio iniziale.

Individui e organizzazioni, sostenitori e responsabili politici devono agire insieme per chiedere il cambiamento, trasformare l’assistenza sanitaria e garantirla per tutti in tutti i luoghi del mondo. Noi di Roche crediamo che le partnership siano una risorsa preziosa per affrontare questa sfida, in particolare per il cancro, patologia per cui oggi esistono strumenti diagnostici e trattamenti in grado di garantire, in molti casi, una sopravvivenza libera da malattia e una buona qualità di vita

Referenze

  1. Hull R, et al. Cervical cancer in low and middle-income countries. Oncol Lett. 2020 Sep;20(3):2058-2074.