Il ruolo della diagnostica nella sanità del futuro

La diagnostica rappresenta da sempre un cardine della medicina e del Sistema Sanitario, nonché un pilastro del suo futuro: può contribuire significativamente alla sua sostenibilità ed efficacia, nell’ambito di una Sanità che va sempre più verso un modello personalizzato e value-based, in cui il valore dell’intervento viene definito dal rapporto tra gli esiti sulla salute del paziente e i costi reali sostenuti sull’intero ciclo di cura.
In questo contesto, la diagnostica si configura come anello chiave del sistema, perché da una parte fornisce gli strumenti che permettono una valutazione e misurazione attenta degli esiti di salute, rappresentando quindi un enabler dello schema; dall’altra è capace di influenzare gli esiti stessi, permettendo decisioni cliniche più tempestive ed accurate, ottimizzando così il percorso terapeutico del singolo paziente e rispondendo ai bisogni di razionalizzazione della spesa.
Sono molte le sfide che, nel nostro Paese, rimangono da affrontare in risposta alle criticità che la pandemia ha contribuito a mettere in luce, come il progressivo invecchiamento della popolazione che vede l’Italia quarta nazione al mondo1 per aspettativa di vita e il parallelo incremento delle malattie croniche di cui soffrono 25 milioni di persone, la metà delle quali con un profilo di multi-cronicità2. Uno scenario che è necessario affrontare con strumenti adeguati a partire da un incremento degli investimenti destinati all’assistenza sanitaria, a una gestione sempre più digitalizzata del percorso diagnostico terapeutico del paziente, a un maggior focus gestionale e di investimento su screening e prevenzione, e alla ricerca e sviluppo di soluzioni innovative.
E in questo la diagnostica in vitro gioca un ruolo strategico: è stato infatti stimato che, pur rappresentando una voce di spesa esigua rispetto al totale della spesa sanitaria, i risultati dei test diagnostici in vitro siano in grado di influenzare fino al 70% delle decisioni cliniche3.
Costruire la sanità di domani a partire da una diagnostica che assuma un ruolo sempre più centrale, non solo nel supportare un percorso di cura del paziente che possa contare su un piano terapeutico il più possibile personalizzato ed efficace, ma anche per sostenere il Sistema Sanitario nel suo complesso.
È stato questo il tema centrale del Digital talk “Sostenibilità del Sistema Salute: il valore della diagnostica per la medicina del futuro” organizzato da Roche Diagnostics per dialogare con esperti del mondo istituzionale, accademico e scientifico sulle sfide a cui deve rispondere un sistema di tutela della salute che sia realmente sostenibile e incentrato sul paziente.
Nel corso del talk, moderato dalla vice-direttrice di Economy Marina Marinetti, sono intervenuti Giuseppe Curigliano, Direttore della Divisione di Sviluppo di Nuovi Farmaci per Terapie Innovative dello IEO di Milano, Francesco Saverio Mennini, Professore di Economia Sanitaria - Direttore EEHTA, CEIS - Università degli Studi, Roma Tor Vergata, Francesca Moccia, Vice segretaria generale di Cittadinanzattiva, Mario Plebani, Presidente eletto della Federazione Europea di Medicina di Laboratorio (Eflm).
A chiudere i lavori, Guido Bartalena, Healthcare & Market Development Director di Roche Diagnostics Italia: “Poiché crediamo che solo una Sanità basata sul valore generato dalla continua innovazione possa garantire la sostenibilità del sistema salute, come Roche Diagnostics investiamo in R&S circa il 12% del fatturato complessivo, superando significativamente la media del settore e riflettendo la nostra passione per l’innovazione scientifica e tecnologica. Questo nostro investimento viene destinato allo sviluppo di strumenti diagnostici innovativi, automatizzati e connessi fra i diversi setting, servizi digitali a supporto dell’attività e del processo decisionale clinico diagnostico, nonché test per nuovi biomarcatori che consentono strategie di trattamento sempre più personalizzate, che si traducono in maggior appropriatezza diagnostica e terapeutica, oltre che in un efficientamento delle risorse grazie alla riduzione delle ospedalizzazioni. Siamo convinti che una Sanità value based sia un approccio win-win-win: per il sistema che ottimizza le sue attività, per le aziende che portano innovazione e ne vedono riconosciuto il valore e, cosa più importante, per il paziente, i cui esiti clinici migliorano. Per questo, vogliamo porci ora più che mai come partner del Sistema Salute e promotori di quel cambiamento culturale volto al valore e alla sostenibilità, supportando una collaborazione continuativa tra i vari interlocutori, guidata dalla messa in atto di nuove strategie condivise”.
Referenze:
[1] https://iris.unibocconi.it/retrieve/handle/11565/4016427/99046/Capitolo%207%20OASI%202018.pdf
[2] Osservatorio Nazionale sulla salute nelle Regioni italiane