Media Release

Monza, 04.06.2018

Roche presenta i nuovi dati sulle terapie target e l’immunoterapia nel trattamento del tumore al polmone all’ American Society of Clinical Oncology

  • Presentati nuovi dati chiave dei diversi studi di fase III sull’efficacia di atezolizumab per il trattamento del tumore al polmone, compresi il tasso di sopravvivenza globale dello studio IMPower150 e la sopravvivenza libera da progressione dello studio IMPower 131.
  • Sul fronte delle terapie target, alectinib conferma la sua efficacia con un valore di sopravvivenza libera da progressione triplicato rispetto alla terapia standard attuale.

 

Studi su 19 molecole e più di 180 abstract su oltre 13 diverse tipologie di tumore: questi sono i numeri della presenza di Roche all’America Society of Clinical Oncology (ASCO) 2018, che confermano la leadership dell’azienda nella lotta al cancro e testimoniano l’impegno concreto di Roche nella ricerca di trattamenti all’avanguardia per la cura dei tumori. In particolar modo, i dati più interessanti appena presentati alla comunità scientifica mondiale riguardano le terapie target, in grado di aggredire selettivamente bersagli molecolari responsabili della crescita e moltiplicazione dei tumori e aumentare aspettativa e qualità di vita dei pazienti, e l’immunoterapia, un approccio terapeutico innovativo che mira a ripristinare l’attività del sistema immunitario contro il tumore.

Particolare attenzione, in occasione dell’ASCO, è stata rivolta ai risultati sui nuovi trattamenti per i pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule in stadio avanzato e metastatico, davanti ai quali si aprono nuove incoraggianti prospettive. Il tumore del polmone, di cui la tipologia definita non a piccole cellule (NSCLC) rappresenta circa l’85% dei casi, resta ancora oggi una delle neoplasie più complesse che gli oncologi si trovano ad affrontare, responsabile ogni anno di oltre 1.6 milioni di decessi nel mondo.

Tra le ricerche presentate, nell’ambito delle target therapies arrivano risultati incoraggianti dallo studio di fase III Alex, in cui viene valutata l’efficacia di alectinib nei pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule (NSCLC) positivi per il riarrangiamento di ALK. I dati mostrano che alectinib, come trattamento di prima linea, riduce significativamente il rischio di progressione della malattia o morte del 57% rispetto a crizotinib in questo tipo di pazienti. La mediana della sopravvivenza libera da progressione nei pazienti trattati con alectinib, è più che triplicata rispetto ai pazienti trattati con crizotinib (34,8 mesi versus 10,9 mesi). Inoltre, alectinib ha dimostrato una migliore tollerabilità rispetto a criozotinib, nonostante la durata più lunga del trattamento (27 mesi vs 10.8 mesi).

 

“I risultati di follow up emersi dallo studio Alex danno prova del significativo e duraturo beneficio di alectinib, mostrando che i pazienti con carcinoma polmonare non a piccole cellule ALK-positivi hanno vissuto per quasi tre anni senza che la malattia progredisse” ha affermato Sandra Horning, Direttore medico e responsabile Global Area Sviluppo Prodotti, “Questi risultati rappresentano un’ulteriore conferma dell’uso di alectinib come standard terapeutico per le persone recentemente diagnosticate con questo tipo di tumore”.

Nell’ambito delle immunoterapie per il trattamento del tumore al polmone, Roche ha presentato tre dei suoi otto studi di fase III in corso, che valutano l’efficacia di atezolizumab, come trattamento di prima o seconda linea, da solo o in combinazione con altri farmaci.

Studio IMPower131

Nello studio IMPower 131 è stata valutata la somministrazione combinata di atezolizumab con la chemioterapia, come trattamento di prima linea per pazienti affetti da carcinoma polmonare non a piccole cellule avanzato squamoso al IV stadio. I risultati ottenuti dimostrano come atezolizumab, in combinazione con carboplatino e nab-paclitaxel, aumenti la sopravvivenza libera da progressione (PFS) del 29% rispetto alla sola chemioterapia (carboplatino e nab-paclitaxel) (PFS mediana = 6.3 vs. 5.6 mesi; hazard ratio [HR]=0.71, 95% CI: 0.60, 0.85, p=0.0001).1 La PFS a 12 mesi è stata raggiunta dal 24.7% dei pazienti in trattamento nel braccio sperimentale con Tecentriq, il doppio rispetto al braccio di controllo con la sola chemioterapia (12.0%). Il profilo di sicurezza della combinazione è sovrapponibile a quello dei singoli trattamenti e non si sono registrati nuovi eventi con la combinazione.  

Studio IMPower150

Lo studio IMPower 150 di fase III ha valutato atezolizumab in combinazione con bevacizumab e la chemioterapia a base di carboplatino e paclitaxel in pazienti con NSCLC non squamoso, precedentemente non trattati. Dopo un follow up di 13.5 mesi, l’analisi dei dati ad interim dimostra risultati positivi circa i tassi di sopravvivenza complessiva pari a 19.2 mesi rispetto ai 14.7 della terapia standard; inoltre, due sottogruppi di pazienti, quelli con metastasi al fegato e quelli con EGFR/ALK+ NSCLC, hanno evidenziato un miglioramento in termini di sopravvivenza. Quest’ultimo dato apre nuove prospettive: IMPower 150, infatti, è il primo studio di fase III che riporta un beneficio per queste specifiche categorie di pazienti, indicando atezolizumab in combinazione con bevacizumab e la chemioterapia come nuovo trattamento di prima linea. Infine, le valutazioni sullo stato di salute ricevute direttamente dai pazienti (Patients Reported Outcomes, PRO), che includono la qualità della vita, i sintomi percepiti, la presenza e l’intensità di dolore, confermano il positivo rapporto rischio-beneficio nell’utilizzo di atezolizumab, unitamente al bevacizumab e la chemioterapia.

L’impegno di Roche in oncologia

Roche è un gruppo internazionale pionieristico nella farmaceutica e nella diagnostica dedicato al progresso della scienza per migliorare la vita delle persone. Fondato nel 1896 il Gruppo ha sede centrale a Basilea, in Svizzera, ed è attivo in oltre 100 paesi con 94.000 addetti. In Italia Roche è presente da 120 anni con oltre 1.200 dipendenti che ogni giorno lavorano per ricercare soluzioni terapeutiche in grado di prevenire, diagnosticare e trattare le malattie, dando un contributo sostenibile alla società.

Roche è da sempre impegnata nella ricerca e lo sviluppo di nuovi farmaci con l’obbiettivo di ridefinire il paradigma di trattamento di numerose tipologie di tumori; in particolare, Roche è impegnata nello sviluppo di soluzioni innovative che mirano a stimolare l’attivazione del sistema immunitario nel combattere il cancro. Il programma di ricerca e sviluppo nel campo dell’immunoterapia oncologica intrapreso dall’azienda comprende 20 sperimentazioni, di cui 11 studi clinici.

Nell’area oncologica all’impegno nell'immunoterapia si aggiungono le competenze in fatto di analisi genetiche di Foundation Medicine. Acquisita dal Gruppo nel 2015, la startup mira a trasformare la cura del cancro attraverso tecniche avanzate per una diagnosi oncologica sempre più precisa, per una maggiore comprensione delle alterazioni molecolari alla base dello sviluppo della malattia in ogni paziente, favorendo così un approccio orientato alla personalizzazione della terapia.

 

Per maggiori informazioni

Erika Vetrugno: erika.vetrugno@roche.com; +39 039 2474747; +39 348 5299498

Francesca Mereta; [email protected]; +39 3496968419