Ho aderito a questa iniziativa animato dalla stessa motivazione che spinge noi di Roche a dare il massimo nel nostro lavoro perché sappiamo che, anche se con piccoli gesti, ognuno di noi ha la possibilità di fare la differenza e di aiutare chi ne ha bisogno.
Danilo sceglie queste parole per spiegare le ragioni che lo hanno portato a scegliere di scendere in campo per partecipare al progetto di volontariato di competenza previsto dall’operazione “Roche si fa in 4”
250 dipendenti, 22.500 ore di lavoro: scopri di più sul progetto di Roche Italia
Per lui non si tratta della prima esperienza di volontariato. In passato, infatti, aveva già deciso di mettere il suo tempo a disposizione della collettività per sostenere l’Italia in un momento difficile. Prima di dare il suo contributo per aiutare il nostro Paese a fronteggiare l’emergenza sanitaria COVID-19, nel 2009 Danilo si era reso disponibile a lavorare come volontario per fornire assistenza e supporto alle persone colpite dal terremoto dell’Aquila.
Consapevole che “in tutte le esperienze di volontariato sia più quello che si riceve rispetto a quello che si dona”, Danilo non ha esitato a decidere di rimettersi in gioco. Così, è entrato a far parte dei 250 professionisti di Roche Italia che ogni giorno lavorano come operatori volontari di primo livello al Call Center del Ministero della Salute e della Protezione Civile.
‹‹Dobbiamo tenere a mente che abbiamo la responsabilità di rappresentare l'Italia: una nazione forte e che sa dare il suo meglio nei momenti di difficoltà››.
Per questo Danilo si impegna quotidianamente per aggiornarsi sulle nuove normative in vigore per poter fornire le corrette informazioni ai cittadini che chiamano il 1500 anche se, nella maggior parte dei casi, ciò che conta davvero è la capacità di sapersi mettere in modalità di ascolto: ‹‹Molte persone telefonano per essere ascoltate ed è bellissimo riuscire a donare loro la speranza che cercano da noi operatori››. Una dedizione, la sua, che gli è valsa i complimenti di amici e familiari. La mamma, orgogliosa per il suo operato, ha esclamato “che bravo fiiiiigliooooo!”
Sono tanti i ricordi che queste giornate lasceranno nella sua memoria. Tra le tante storie, due sono riuscite a colpirlo con maggiore forza. Una è quella della signora Lucia, una nonna residente al Sud e preoccupata per lo stato depressivo della nipote rientrata dal Nord. Grazie a questa richiesta d’aiuto, è stato possibile attivare un servizio di counseling psicologico per permettere a un professionista di seguire la nipote di nonna Lucia e aiutarla ad affrontare questo difficile periodo.
C'è poi una storia d'amore: quella di Alberto e Santina, 88 anni lui e 79 lei, divisi dal COVID.
‹‹Alberto era molto preoccupato per lo stato della propria fidanzata. Per fortuna che la Croce Rossa Nazionale offre un servizio di assistenza a domicilio che abbiamo attivato permettendo così al signor Alberto di essere più tranquillo e alla signora Santina di avere un minimo di supporto nell'attesa di tornare di nuovo insieme››.
Grazie all’impegno di Danilo e dei suoi colleghi, Roche Italia può dare il suo contributo per combattere l’emergenza COVID-19 aiutando a fronteggiare le problematiche sanitarie, ma anche generando valore e diffondendo senso civico.