Roche S.p.A., la divisione farmaceutica del Gruppo in Italia, centra gli obiettivi 2018 con un fatturato di 867,3 milioni

Monza, 31.01.2019

  • Anche in un mercato competitivo, Roche S.p.A. conferma la leadership in onco-ematologia. Ottimi i risultati anche in reumatologia e nelle patologie rare.

  • Neuroscienze e malattie rare entrano a tutti gli effetti nel portfolio di Roche, sempre più ricco e variegato di farmaci ad alto grado di innovazione.

  • Il 2018 si chiude ancora una volta all’insegna dell’innovazione con investimenti continui e consistenti in ricerca, la collaborazione con le nuove frontiere della salute digitale, e la partnership con le istituzioni per garantire a tutti gli italiani il diritto alla salute.

Roche S.p.A. ha chiuso il 2018 con un fatturato complessivo di 867,3 milioni di euro. Un risultato importante e solido per l’affiliata italiana, a fronte di un anno caratterizzato dalla competizione dei biosimilari, entrati nel mercato dell’ematologia e dell’oncologia che hanno interessato i due prodotti di punta dell’azienda, e dal rinnovamento del portfolio con i lanci di quattro importanti prodotti ad alto grado di innovazione: Tecentriq® ed Alecensa® per combattere alcune forme di tumore del polmone, Ocrevus® che segna l’importante ritorno di Roche nell’area delle neuroscienze con il primo farmaco indicato nella sclerosi multipla primariamente progressiva, ed Hemlibra® protagonista di uno storico passo avanti per la comunità dell’emofilia.

Ottima la performance relativa ai prodotti derivati dalle aree ad alto tasso di innovazione, in particolare per il franchise HER2 in cui Roche si conferma anche nel 2018 leader di mercato per il trattamento del carcinoma mammario.

“Il 2018 è stato un anno di transizione a favore di una continua innovazione, un anno sicuramente entusiasmante per il significativo numero di lanci di nuovi prodotti capaci di cambiare la qualità di vita dei pazienti e dei loro famigliari, frutto di una filosofia e una storia lunga oltre 120 anni – dichiara Maurizio de Cicco, Presidente e Amministratore Delegato di Roche S.p.A. – Siamo in una fase di piena trasformazione del nostro business, come testimonia la nostra pipeline sempre più variegata in termini di nuove indicazioni, prodotti e nuove patologie in cui Roche punta a fare la differenza, impegnandosi anche in aree ad alto rischio come le neuroscienze e le malattie rare, dove altre aziende decidono di non investire.”

Per Roche, la ricerca e lo sviluppo di nuove soluzioni terapeutiche per migliorare e soddisfare le aspettative di salute dei propri pazienti e di chi se ne prende cura è un impegno senza pause. Un obiettivo che richiede tenacia e grande flessibilità in uno scenario in continuo cambiamento.

Ogni anno Roche, da 120 anni operativa in Italia, investe 40 milioni di euro in ricerca scientifica, collaborando con tutti gli attori del Sistema Salute. Solo nel 2018 grazie alla collaborazione con oltre 230 centri di ricerca, Roche S.p.A. ha registrato 223 studi clinici, di cui hanno beneficiato 10.776 pazienti che hanno intrapreso un percorso di cure all’avanguardia senza alcun costo a carico delle famiglie o del Servizio Sanitario Nazionale. Tra le aree di maggior impegno si conferma l’oncologia, con ben 27 molecole in studio, e il Sistema Nervoso Centrale con il coinvolgimento di circa 60 centri per lo sviluppo di 27 studi clinici. Gli studi in quest’area in particolare hanno l’obiettivo di intervenire precocemente su gravi disturbi neurologici, con terapie personalizzate: le malattie del sistema nervoso centrale – come l’Alzheimer, la SMA (Atrofia Midollare Spinale), l’Huntington, la distrofia muscolare di Duchenne o l’Autismo - possono colpire le persone in ogni fase della vita e interferire in modo sostanziale con la loro capacità di condurre una vita soddisfacente e indipendente, causando grande stress al singolo e alla sua famiglia che se ne prende cura, con un impatto importante sulla società in generale.

L’impegno di Roche nel campo della ricerca è un vero e proprio imperativo, come testimonia il sostegno ai giovani e alla ricerca indipendente, su cui l’azienda non vanta alcun diritto. Il programma Roche per la Ricerca, da quest’anno passato sotto la guida di Fondazione Roche, dedicato ai giovani scienziati under 40, in soli tre anni ha finanziato in Italia i progetti di 28 ricercatori per un valore superiore a 2 milioni euro.

Sempre nel 2018, Roche si è affacciata al tema dell’open innovation lanciando il bando HealthBuilders del valore di 200 mila euro, volto a premiare le migliori start-up che presenteranno progetti digitali innovativi pensati per migliorare la qualità di vita dei pazienti, i cui vincitori verranno annunciati nel mese di marzo.

Terza edizione invece per il premio letterario #afiancodelcoraggio, che ha già ricevuto due riconoscimenti dalla Presidenza della Repubblica, con lo scopo di dar voce a storie di vita raccontate da uomini che vivono accanto ad una persona con una malattia. Dopo aver affrontato patologie molto conosciute e purtroppo molto diffuse come i tumori femminili e la sclerosi multipla, quest’anno il premio è rivolto alla comunità dell’emofilia, una malattia rara che si manifesta fin da bambini e che rivoluziona la vita di chi ne è affetto. Attraverso questo premio, Roche vuole contribuire ad essere al fianco di ogni singola famiglia che con amore e coraggio si dedica al proprio caro con emofilia, consapevoli che dietro ad ogni paziente c’è una storia, una quotidianità, una vita.

Punto fermo della strategia di Roche in Italia resta l’impegno sul fronte della sostenibilità del Sistema Salute, area in cui da oltre un decennio l’azienda è precursore. Nell’anno appena trascorso, Roche ha confermato la propria attenzione alle risorse pubbliche dedicate alla salute, continuando a realizzare progettualità per evitare gli sprechi e per l’ottimizzazione delle risorse stesse. Inoltre, è stato realizzato e presentato presso il Senato il primo modello per la misurazione dell’impatto economico delle sperimentazioni cliniche, che ha evidenziato i costi evitati alle aziende sanitarie per procedure diagnostiche, dispositivi medici e farmaci: solo in ambito onco-ematologico si stima che l’impegno in ricerca clinica di Roche abbia contribuito a risparmi pari a 151 milioni di euro per il Servizio Sanitario Nazionale.

La performance del 2019 e dei prossimi tre anni sarà fortemente legata al successo dei farmaci appena lanciati e alle nuove indicazioni che sono attese in area onco-ematologica. Le priorità di Roche continueranno ad essere la ricerca clinica, dove nonostante un contesto non particolarmente favorevole, l’affiliata italiana non cessa di credere ed investire, collocandosi ai primi posti in Europa per pazienti coinvolti e numero di studi attivati, e il confronto costante con tutti gli attori del Sistema Salute, affinché le opzioni terapeutiche più innovative siano presto rese disponibili in tutte le Regioni italiane.

“Le prime Regioni che hanno avuto a disposizione i nostri nuovi farmaci hanno manifestato grande soddisfazione e auspichiamo che le stesse novità siano presto rese disponibili a tutti i pazienti italiani, da Nord a Sud. - commenta de Cicco. - L’anno appena iniziato sarà anche cruciale per il percorso di revisione della gestione della spesa farmaceutica e la semplificazione del meccanismo del payback ospedaliero, che dovrà tenere conto del bilanciamento dei tetti tra spesa farmaceutica ospedaliera, dove l’innovazione gioca un ruolo chiave, e territoriale. Il confronto tra il comparto farmaceutico e le Regioni si è finora rivelato costruttivo, per questo crediamo nell’importanza di un dialogo allargato anche alle altre Istituzioni per continuare a migliorare le sinergie con il Sistema Salute”.

Con l’avvio del 2019 si conclude anche il primo anno di attività di Fondazione Roche, presieduta dalla Professoressa Maria Pia Garavaglia ed espressione di tutte e tre le divisioni presenti in Italia (Roche S.p.A., Roche Diagnostics S.p.A. e Roche Diabetes Care Italy S.p.A.). L’impegno della Fondazione in questo primo anno è stato rivolto al sostegno alla ricerca indipendente, al dialogo con le Istituzioni con un confronto aperto sul futuro del Servizio Sanitario Nazionale, e al supporto delle associazioni pazienti e delle realtà no-profit del territorio.

Comunicazione Roche S.p.A.
Benedetta Nicastro [email protected] +39 334 6407175
Chiara Travagin [email protected] +39 348 8818985

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