Una collana digitale curata da quattro illustratori. Che hanno scelto, tramite la loro arte, di raccontare le storie di chi vive e convive con il. È “ Tratti di respiro”, una campagna promossa con il patrocinio delle Associazioni dei Pazienti IPOP Onlus (Insieme per i Pazienti di Oncologia Polmonare) e WALCE Onlus (Women Against Lung Cancer in Europe – Donne contro il tumore del polmone in Europa) per mantenere accesi i riflettori sul tumore al polmone e su cosa vuol dire convivere con la malattia.

“Tratti di respiro” coinvolge otto persone con tumore al polmone, tre caregiver, un oncologo e quattro illustratori. Otto storie che raccontano ciascuna una fase della malattia attraverso la prospettiva dei diversi protagonisti, da chi vive con il tumore al polmone a chi gli sta vicino in qualità di familiare o di medico. La campagna parla del tumore al polmone e delle emozioni di chi ne affronta le sfide usando un linguaggio nuovo, anche per scardinare i falsi mili della malattia attraverso delle testimonianze dirette.

Come hai scoperto di soffrire di tumore al polmone? Come si riesce a convivere con la malattia? La campagna è nata dall’ incontro tra gli illustratori e i protagonisti delle storie: una giornata di domande, risposte, racconti e condivisioni di momenti di vita che hanno permesso di immergersi nelle esperienze di chi convive con la malattia e comprenderne le sfide quotidiane.

Otto racconti, con quattro diversi tratti, per illustrare le testimonianze di chi vive e convive con il tumore al polmone.


L’inizio delle storie -credits @bobanpesov

Il tumore al polmone è una malattia che ha molte più sfumature di quello che si pensi: le storie e le esperienze di coloro che ne soffrono sono molto diverse tra loro, ciascuna con le proprie necessità, sfide e caratteristiche. Il tumore è una presenza che nonostante le diverse forme non si può bloccare come un contatto che si ha nella rubrica. Quando questo tipo di “contatto” entra nella vita dei singoli, nasce un percorso.

La scoperta -credits @rob_art_illustrazioni

Se è vero che il tumore bussa alla porta all’improvviso, a volte quella che aprirà è insospettabile. Dietro potrebbe esserci una giovane donna o un giovane uomo, con uno stile di vita sano.​ M., per esempio, ha ricevuto la prima diagnosi di tumore al polmone inaspettata, insospettita dalla sensazione di fame d’aria provata per qualche notte. Ascoltare questo “segnale” le ha permesso di evitare una diagnosi tardiva.

La diagnosi e l’attesa -credits @intimodistacco

La scoperta del tumore al polmone ha mille nomi ed emozioni, ma un’unica certezza: in molti casi la diagnosi accurata di una possibile alterazione genetica è il primo passo verso la lotta alla malattia. B. ha cercato con determinazione una diagnosi accurata con cui ha potuto identificare e conoscere il tumore da cui era affetta e riguadagnare spazi di vita ogni giorno.

Vita in famiglia -credits @gio_quasirosso

L’arrivo del tumore al polmone non cambia solo la vita del paziente, ma modifica i ritmi della quotidianità dei membri della sua famiglia. C., figlia e caregiver, ha vissuto l’arrivo della malattia e della diagnosi inizialmente sopraffatta da tutto ciò che comporta convivere con una malattia che non immaginava sarebbe potuta entrare nelle loro vite.

Una guida durante la terapia -credits @rob_art_illustrazioni

Il trattamento del tumore al polmone riguarda sempre di più il paziente nella sua totalità e oggi può essere personalizzato e mirato a seconda dei diversi bisogni. La storia della dottoressa M. racconta l’importanza dell’alleanza tra medico oncologo e paziente per sviluppare il percorso di terapia migliore.

Vivere la terapia -credits @gio_quasirosso

La terapia del tumore al polmone è un viaggio in cui le scelte del paziente influenzano il tipo di percorso che si intraprende. Un viaggio la cui destinazione è sconosciuta e la bussola difficile da identificare. In questo percorso complesso, R. ha infine trovato nell’oncologo una guida che l’ ha aiutata a comprendere meglio la sua malattia e gli approcci terapeutici più adatti.

Se è vero che il tumore al polmone colpisce anche chi non ha mai acceso una sigaretta, il fumo rimane la causa più comune della malattia. Tanti vivono con lo stigma che il tabacco abbia portato a una conseguenza inevitabile: C., per esempio, vive con la percezione che il tumore al polmone abbia fatto da spartiacque nella propria vita. Da quella in cui era fumatrice e si sentiva imbattibile a quella insieme a un ospite indesiderato che ha sgretolato le sue certezze.


Per chi vive con una diagnosi di tumore al polmone la relazione con il proprio presente e futuro assume un significato diverso. E. e P. raccontano come è cambiata la loro quotidianità, la loro percezione di ogni momento con la cronicizzazione della malattia e il nuovo valore che attribuiscono al tempo e alle piccole cose.

Come hai scoperto di soffrire di tumore al polmone? Cosa significa vivere e convivere con la malattia oggi? Lo abbiamo chiesto a Ettore e Paolo, due persone che vivono con il tumore al polmone, e a Cristina, figlia di una persona con tumore al polmone.

Ettore
Al figlio di 6 anni, Ettore ha spiegato il suo tumore come un “ragnetto che alcuni supereroi cercavano di estrarre dal suo corpo”.


Cristina
Cristina racconta la quotidianità della sua famiglia come una “bolla di sapone sospesa e ancorata alla speranza dell’efficacia dei trattamenti”.



Paolo
Una passione per il ciclismo e all’improvviso la diagnosi. Paolo ci racconta quanto può essere deleterio il fumo, pur avendo smesso da 11 anni.



Ringraziamo tutti coloro che hanno sostenuto la Campagna, mandando un messaggio ai protagonisti delle storie illustrate e postandolo sui propri profili social. Abbiamo raccolto una selezione dei i numerosi e preziosi contributi ricevuti in questo video, pubblicato qui, sui profili social di Roche, delle Associazioni dei Pazienti e degli illustratori.

Ascoltando le testimonianze di coloro che vivono con un tumore al polmone mi sono reso conto che questa malattia ha diverse identità e ognuna di queste persone ha la sua storia e il suo approccio alla patologia. Da semplice creativo mi sento onorato nell’accogliere queste esperienze per poi riadattarle visivamente, cercando di raccontare tramite le immagini il vissuto dei membri delle associazioni pazienti e le loro emozioni, cercando di focalizzare anche l’attenzione nell’educare e informare colui che guarderà e leggerà le storie.

La possibilità di raccontare il vissuto interiore di coloro che vivono con un tumore al polmone attraverso il linguaggio delle illustrazioni mi è sembrato subito un modo per poter dare un contributo a sostegno di chi sta lottando contro questa malattia e allo stesso tempo sente la necessità e la spinta di voler comunicare al mondo che questa malattia può essere affrontata in maniera resiliente, con coraggio e forza d'animo.

Ci sentiamo onorati di poter diffondere e condividere con il nostro pubblico l'energia vitale di chi lotta ogni giorno con il sorriso sulle labbra, senza arrendersi mai.

Quando sono stato contattato per partecipare al progetto Tratti di Respiro è mancato anche a me, per un istante, il respiro. Quello del tumore al polmone è un tema delicato per me, ma proprio per questo ho sentito di dovermici confrontare e di dover prestare le mie mani e il mio linguaggio silenzioso a chi ha bisogno di altre voci per gridare.