Roche: arriva in Italia satralizumab, il primo trattamento sottocutaneo specifico per la Neuromielite ottica, patologia rara e debilitante del sistema nervoso centrale

  • Satralizumab, anticorpo monoclonale che colpisce il recettore dell'interleuchina-6 (IL-6), con azione su un elemento chiave del meccanismo patogenetico della NMOSD (disturbi dello spettro della neuromielite ottica), è ora rimborsato dal Sistema Sanitario Nazionale.

  • Nello studio clinico registrativo internazionale di fase III SAkuraStar, satralizumab ha dimostrato di ridurre del 74% il rischio di recidiva a 144 settimane nei pazienti AQP4-IgG sieropositivi trattati in monoterapia rispetto al placebo.

  • Alla luce della severità della condizione e del suo tasso di mortalità, e per la mancanza di altre opzioni terapeutiche, il Comitato per i Prodotti Medicinali Orfani dell’EMA (COMP) ha confermato il mantenimento della designazione orfana per satralizumab.

  • I disturbi dello spettro della neuromielite ottica costituiscono una malattia rara che colpisce maggiormente le donne caucasiche di età compresa tra 30 e 40 anni. In Italia si stima siano circa 1200 i pazienti che convivono con questa patologia.

Monza, 28 settembre 2022 – I pazienti con disturbi dello spettro della neuromielite ottica (NMOSD), una malattia rara e debilitante del sistema nervoso centrale, hanno da oggi a disposizione satralizumab, primo trattamento sottocutaneo, in monoterapia o in combinazione, sviluppato e studiato specificamente per i pazienti adulti e adolescenti con diagnosi di NMOSD, ad elevata efficacia, sicura e somministrabile per via sottocutanea al domicilio.

Satralizumab è un anticorpo monoclonale che colpisce un elemento chiave nel processo patogenetico alla base di NMOSD, il recettore dell’interleuchina-6 (IL-6), e che permette il trattamento delle persone con NMOSD favorendo quindi il controllo della malattia ed evitando un accumulo incrementale di danni neurologici, correlato alle gravi recidive che si presentano nel tempo. In particolare, lo studio clinico registrativo internazionale di fase III, SAkuraStar, ha dimostrato una riduzione del 74 % del rischio di recidiva nei pazienti con anticorpi acquaporina positivi (persone sieropositive per AQP4-IgG) trattati con satralizumab in monoterapia rispetto al placebo. Alla luce della severità della condizione e del suo tasso di mortalità, e per la mancanza di altre terapie soddisfacenti approvate per la stessa indicazione di satralizumab, il Comitato per i Prodotti Medicinali Orfani dell’EMA (COMP) ha confermato il mantenimento della designazione orfana per satralizumab.

I disturbi dello spettro della neuromielite ottica (NMOSD), in precedenza noti come malattia di Devic o neuromielite ottica (NMO), sono un gruppo di patologie infiammatorie in cui la mielina, il rivestimento dei neuroni, viene in ultima analisi attaccata dal sistema immunitario, con conseguente danno degli assoni, le cellule che collegano i neuroni tra loro, soprattutto a livello dei nervi ottici e del midollo spinale. Per alcune sue caratteristiche cliniche e radiologiche può essere diagnosticata erroneamente in sclerosi multipla (SM). È una patologia rara, diffusa maggiormente tra le donne caucasiche di età compresa tra 30 e 40 anni. In Italia si stima una prevalenza di 2,06 casi per 100.000 residenti, con circa 1200 pazienti totali. 

La ricerca scientifica condotta negli ultimi anni ha permesso di chiarire quali siano i meccanismi alla base dello sviluppo di NMOSD e quindi di definirla come una entità clinica distinta sulla base di caratteristiche immunologiche uniche. Tra queste la presenza di autoanticorpi (AQP4-IgG), presenti nei due terzi dei pazienti, che colpiscono e danneggiano uno specifico tipo di cellula, chiamato astrocita, con conseguenti lesioni infiammatorie di uno o entrambi i nervi ottici, del midollo spinale e del cervello. Satralizumab ha dimostrato di ridurre l’infiammazione e la produzione di anticorpi anti-acquaporina 4 (AQP4-IgG) a livello della barriera ematoencefalica, diminuendone l’alterazione della permeabilità, e all’interno del sistema nervoso centrale, riducendo l’infiammazione e il danno a carico degli astrociti. 

I risultati degli studi clinici condotti su satralizumab dimostrano la sua efficacia nel ridurre il tempo alla prima recidiva. Un dato importante perché sappiamo che le recidive in NMOSD sono gravemente invalidanti e che la disabilità neurologica cumulativa è correlata con il numero degli attacchi. Ecco perché è fondamentale che la diagnosi di NMOSD sia accurata e tempestiva e che la terapia sia appropriata e iniziata nel più breve tempo possibile dopo la diagnosi”, ha dichiarato il Professor Carlo Pozzilli, ordinario all’università Sapienza e responsabile del Centro Sclerosi Multipla dell’ospedale Sant’Andrea di Roma.

In particolare, lo studio SAkuraStar evidenzia come il 76,1% delle persone trattate con satralizumab era libera da recidive a 48 settimane ed il 72,1% era libera da recidive a 96 settimane, contro, rispettivamente, il 61,9% e il 51,2% del gruppo trattato con placebo. Analizzando invece il sottogruppo di pazienti sieropositivo per gli anticorpi AQP4, i dati hanno dimostrato che l'82,9% delle persone trattate con satralizumab era libero da recidive a 48 settimane e il 76,5% era libero da recidive a 96 settimane, contro, rispettivamente, il 55,4% e il 41,1% nel gruppo trattato con placebo.

Inoltre, l’efficacia di satralizumab è rimasta sostenuta nel tempo anche nella fase dello studio in aperto con alta proporzione di pazienti liberi da progressione definita dallo sperimentatore a 192 settimane (3.7 anni) pari a 71% e 74% rispettivamente nello studio SAkuraSky e SAkuraStar. (Kleiter I, et al. Presented online at ECTRIMS, 13–15 October 2021. P024) 

Satralizumab ha mostrato un profilo di sicurezza e tollerabilità favorevole che è stato stabilito con più di 650 pazienti–anni di osservazione: i tassi di AEs, SAEs, infezioni e infezioni severe non sono aumentate con una lunga esposizione a satralizumab (Kleiter I, et al. Presented online at ECTRIMS, 13–15 October 2021. P023)

La perdita di indipendenza e la diminuzione dell’aspettativa di vita hanno un impatto negativo sulla qualità di vita delle persone con NMOSD nonché delle famiglie e dei caregiver, che hanno la responsabilità di dare loro supporto fisico, finanziario, sociale ed emotivo. 

“Le persone con NMOSD hanno diritto ad avere terapie efficaci che possono cambiare il decorso della loro malattia. Questo chiede AISM (Associazione Italiana Sclerosi Multipla) come evidenziato nell'Agenda della SM e patologie correlate 2025 presentata lo scorso 30 maggio in Parlamento.  Il diritto alla cura, una tempestiva e corretta gestione della diagnosi e un pieno ed effettivo accesso ai farmaci modificanti la malattia sono punti fondamentali per poter avere un futuro in qualità di vita” dichiara Mario Alberto Battaglia Presidente di FISM, Fondazione Italiana Sclerosi Multipla.

SAkuraStar è uno studio di fase III multicentro, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo per valutare l'efficacia e la sicurezza di satralizumab in monoterapia somministrato a persone con NMOSD. L'endpoint primario è il tempo alla prima recidiva definita secondo protocollo (PDR), valutato da un comitato revisore indipendente nel periodo in doppio cieco. Tra gli endpoint secondari erano inclusi la scala analogica visiva (VAS) per il dolore e il questionario sulla valutazione dell'affaticabilità Functional Assessment of Chronic Illness Therapy (FACIT).

Novantacinque persone con NMOSD di età compresa tra 20-70 anni sono state randomizzate per uno dei seguenti due gruppi di trattamento in un rapporto 2:1: satralizumab (120 mg) o placebo. Entrambi i trattamenti sono stati somministrati per via sottocutanea alle settimane 0, 2 e 4. Il trattamento nel periodo successivo è stato proseguito a intervalli di 4 settimane. Il periodo di trattamento in doppio cieco doveva terminare quando il numero totale di PDR raggiungeva 44 oppure, a 1,5 anni dopo l'arruolamento dell'ultima persona con NMOSD nello studio, a seconda di quale evento si sarebbe verificato prima. Dopo una PDR o al completamento dello studio, alle persone arruolate nello studio, per entrambi i gruppi di trattamento, è stata offerta la possibilità di trattamento con satralizumab in un periodo di estensione in aperto. Sono state arruolate persone con sieropositività per AQP4-IgG o sieronegativi alla neuromielite ottica (NMO, come definito nei criteri diagnostici del 2006) e le persone NMOSD con sieropositività per AQP4-IgG.

SAkuraSky è uno studio di fase III multicentro, randomizzato, in doppio cieco, controllato con placebo per valutare l'efficacia e la sicurezza di satralizumab in combinazione alla terapia immunosoppressiva di base nelle persone con NMOSD. L'endpoint primario era il tempo alla prima recidiva definita da un comitato revisore indipendente nel periodo in doppio cieco. I principali endpoint secondari comprendevano cambiamenti del punteggio VAS in relazione al dolore e cambiamenti nel punteggio relativo all’affaticabilità.

Sono stati randomizzate 83 persone con NMOSD maschi e femmine di età compresa tra 13 e 73 anni in un rapporto di 1:1 tra satralizumab (120 mg) e placebo in combinazione alla terapia di base (azatioprina, micofenolato mofetile e/o corticosteroidi). Entrambi i trattamenti (satralizumab e placebo) sono stati somministrati per via sottocutanea alle settimane 0, 2 e 4. Le somministrazioni successive sono proseguite a intervalli di 4 settimane. 

Il trattamento in doppio cieco terminava nel momento della PDR. Lo studio è terminato quando il numero totale di PDR è arrivato a 26. Al termine dello studio randomizzato controllato, alle persone di entrambi i gruppi di trattamento è stata offerta la possibilità di essere trattati con satralizumab in un periodo di estensione in aperto. Sono state arruolate persone con sieropositività per AQP4-IgG o sieronegativi alla neuromielite ottica (NMO, come definito nei criteri diagnostici del 2006) e persone con NMOSD con sieropositività per AQP4-IgG.

Le neuroscienze rappresentano un importante ambito di ricerca e sviluppo per Roche. L’obiettivo dell’azienda è sviluppare opzioni terapeutiche basate sulla biologia del sistema nervoso che possano contribuire a migliorare la vita delle persone affette da malattie croniche e potenzialmente debilitanti.

Roche ha attualmente in corso di sviluppo clinico più di una decina di farmaci sperimentali per malattie tra cui la sclerosi multipla, la malattia di Alzheimer, la malattia di Huntington, l’atrofia muscolare spinale, la malattia di Parkinson e l’autismo.

Referenze

1. Traboulsee A, Greenberg BM, Bennett JL, et al. Safety and efficacy of satralizumab monotherapy in neuromyelitis optica spectrum disorder: a randomised, double-blind, multicenter, placebo-controlled phase 3 trial. Lancet Neurol. 2020;19(6):402-412.

2. Yamamura T, Kleiter I, Fujihara K, et al. Trial of satralizumab in neuromyelitis optica spectrum disorder. N Engl J Med. 2019;381(22):2114-2124.

3. Yamamura T., Weinshenker B., et al. Long-term safety of satralizumab in neuromyelitis optica spectrum disorder (NMOSD) from SAkuraSky and SAkuraStar. Mult Scler Relat Disord 2022 Jul 5;66:104025. doi: 10.1016/j.msard.2022.104025.

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