Nell'ambito del tema "Accesso alle cure", l'argomento principale della Giornata Mondiale del Diabete di quest'anno, curata dalla International Diabetes Federation (IDF)*, è la prevenzione delle complicanze legate alla patologia. Malattie cardiovascolari, perdita della vista, insufficienza renale, amputazioni agli arti inferiori sono tutte conseguenze ben note di un diabete non monitorato. Tuttavia, è certamente meno noto come il benessere psicologico sia così strettamente legato alla convivenza questa patologia. Roche vuole fare la propria parte per creare consapevolezza sulle complicanze che una patologia che necessita di costante gestione quotidiana come il diabete può avere sul benessere e sulla salute mentale delle persone che vi convivono.
Come primo passo verso la sensibilizzazione, abbiamo messo insieme una breve guida su alcuni dei più comuni problemi di salute mentale delle persone con diabete. Una cosa che noterete scorrendo questo glossario è che pregiudizi, stigma e isolamento sono alla base di molti disagi di natura psicologica. La buona notizia? Possiamo lavorare su questo aspetto!
Ispirati dagli sforzi dell'IDF per creare consapevolezza di cosa significhi realmente avere il diabete, sappiamo che rendere visibili i lati invisibili della convivenza con questa patologia può contribuire a combattere lo stigma e ad alleviare parte del peso della gestione quotidiana.
Lo stress da diabete
La reazione innata nell’uomo primitivo del "combatti o fuggi", fondamentale per sfuggire da situazioni di pericolo, funziona allo stesso modo per tutti i tipi di stress, compreso quello causato da anni di pesante gestione quotidiana del diabete. C'è un'amara ironia in questo caso: lo stress di vivere ogni giorno con il diabete e di cercare di tenerlo sotto controllo può in realtà peggiorare la malattia stessa; lo stress rilascia ormoni che causano fluttuazioni più pronunciate della glicemia, rendendo ancora più difficile mantenere i livelli nel range ottimale. Lo stress ripetuto o costante può causare gravi danni a lungo termine nelle persone con diabete.
#1 Connecting-What-Counts:
1 persona su 4 con diabete di tipo 1 e 1 persona su 5 con diabete di tipo 2 presenta livelli elevati di stress da diabete che possono influenzare negativamente la gestione della patologia.
#2 Connecting-What-Counts:
Secondo un recente studio condotto in Australia, l'80% delle persone con diabete riferisce di provare vergogna o sentirsi giudicato, biasimato, trattato in modo diverso a causa del proprio diabete.
Il burnout da diabete
I sintomi del burnout variano da una persona all'altra, ma in genere possono essere descritti come una sensazione di disperazione che alla fine porta a "mollare". La sensazione che non abbia più senso sforzarsi di tenere sotto controllo il diabete può tradursi nel saltare le dosi di insulina, rifiutare di prendere le medicine, evitare le visite di controllo e ignorare gli elementi fastidiosi, ma essenziali della cura quotidiana. Il burnout da diabete si sviluppa spesso dopo un lungo periodo di tempo trascorso a gestire lo stress da diabete.
Vergognarsi del diabete
Una falsa credenza sul diabete è che, facendo costantemente scelte sbagliate, le persone se lo procurino da sole. Anche se tutti i fattori giocano un ruolo importante, tra cui la genetica, la situazione socioeconomica, l'ambiente e persino l'inquinamento atmosferico, questo pregiudizio evidentemente bizzarro non impedisce alle persone con diabete di sentire, vedere e provare ogni giorno rifiuto, biasimo e discriminazione. Poiché questo stigma costringe le persone a nascondere la realtà della convivenza con il diabete per evitare di essere osservati, molti rimandano o ignorano le azioni necessarie per la gestione del diabete quando sono in pubblico, causando rischi per la propria salute, fisica e mentale.
#3 Connecting-What-Counts:
Quanto più una persona percepirà lo stigma, tanto più superficiale sarà la gestione della propria glicemia.
#4 Connecting-What-Counts:
Secondo la letteratura, le donne con diabete di tipo 1 hanno il doppio delle probabilità di vivere con un'alimentazione squilibrata e i pazienti, che sottoutilizzano l’insulina per controllare il proprio peso, rischiano di morire in media 13 anni più giovani rispetto a quelli che non hanno applicato restrizioni insuliniche.
Diabulimia
Conosciuto nel mondo medico anche come "disturbo del comportamento alimentare di tipo 1", questo termine è stato reso popolare dai media come una combinazione orecchiabile delle parole "diabete" e "bulimia". La diabulimia, attribuita per lo più al diabete di tipo 1, si riferisce al sottoutilizzo o alla restrizione dell'insulina con l'obiettivo di perdere peso, sebbene possa includere anche altri comportamenti come il binge eating e comportamenti compensatori come l’abuso di lassativi. Oltre al disagio psicologico legato all'ossessione per il peso e per l’immagine del proprio corpo, la diabulimia è estremamente pericolosa e può causare danni fisici incontrovertibili e persino la morte.
Altri tipi di disturbi del comportamento alimentare provocati dal diabete sono la bulimia nervosa (voracità patologica seguita da comportamenti compensativi come l’induzione del vomito), gravi restrizioni nella dieta e binge eating (reale o percepito dal soggetto come tale).
#5 Connecting-What-Counts:
Nelle donne con diabete di tipo 1, la bulimia è il disturbo alimentare più comune, mentre le donne con diabete di tipo 2 hanno maggiori probabilità di soffrire di binge eating.
#6 Connecting-What-Counts:
Gli studi dimostrano che le persone con diabete hanno una probabilità doppia rispetto alla popolazione generale di soffrire di depressione.
Depressione
Non è sempre semplice rilevare lo stato di depressione nelle persone con diabete, dal momento che le fluttuazioni ormonali e glicemiche possono influenzare profondamente i comportamenti, i pensieri, gli stati d'animo e le emozioni. Se una persona presenta per circa due settimane alcuni o tutti i seguenti sintomi, dovrebbe chiedere supporto a un medico: irrequietezza, distrazione, pensieri suicidi, eccesso o carenza di cibo, difficoltà a dormire e ad alzarsi dal letto, senso di inutilità e/o ansia eccessiva.
Tutti noi possiamo contribuire a evitare che lo stress, l'ansia, la depressione, il burnout o un rapporto complicato con il cibo e l'insulina vadano troppo oltre e causino effetti collaterali a lungo termine o irreversibili nelle persone con diabete. Si comincia con l'ascolto, l'apprendimento e la condivisione.
Nei prossimi mesi, in particolare in occasione della
*Roche è partner dell'International Diabetes Federation per sostenere le attività di advocacy e sensibilizzazione della Federazione.
Disclaimer:
Questo contenuto non è e non deve essere considerato come un consiglio né medico né psicologico, né una diagnosi o un trattamento di natura medica o psicologica. Roche non fornisce consigli di contenuto medico o psicologico. Rivolgersi sempre a un medico o a un altro specialista qualificato per qualsiasi questione/consiglio/opinione/chiarimento di salute fisica e psicologica. Non ignorare i consigli che riguardano la salute psico-fisica precedentemente ricevuti da un medico o da un altro specialista qualificato né ritardane l'attuazione sulla base di questo contenuto.