Mese Rosa: prevenzione e evoluzione dei percorsi di diagnosi e cura nel tumore al seno

Tumore al seno: l’importanza della prevenzione e il nostro impegno per promuovere l'evoluzione dei percorsi di diagnosi e cura

Il mese di ottobre è tradizionalmente dedicato alle campagne per informare e coinvolgere la popolazione, soprattutto quella femminile, sull’importanza della prevenzione oncologica primaria e secondaria del tumore al seno. Come Roche, siamo al fianco delle associazioni di pazienti e impegnati nella ricerca e nell’evoluzione dei percorsi di diagnosi e cura.

Nel 2023 sono state registrate oltre 55.900 nuove diagnosi di cancro al seno in Italia [1]. I numeri purtroppo confermano che questa neoplasia è la più frequente tra le donne, rappresentando il 30% di tutte le patologie oncologiche nella popolazione femminile e la prima causa di morte nella fascia d'età compresa tra i 35 e i 50 anni. La sopravvivenza netta a 5 anni dalla diagnosi è dell'88%: sono 834.200 le  donne che vivono in Italia dopo una diagnosi di tumore della mammella, altre 37.000 hanno carcinomi mammari metastatici.

Il mese di ottobre è tradizionalmente dedicato alla sensibilizzazione sul tema e offre iniziative per far conoscere l’importanza di stili di vita sani e di quanto la prevenzione, grazie allo screening nazionale, aiuti a trovare i primi segnali di un tumore al seno rendendo il percorso di diagnosi e cura più efficace e meno invasivo per le pazienti.

Roche è tra i partner al fianco di Fondazione IncontraDonna per la 14a edizione dell’iniziativa Frecciarosa, con un vademecum che viene distribuito gratuitamente ai passeggeri dei treni. "Consolidando la sinergia con tutti gli attori del sistema salute e valorizzando il ruolo imprescindibile di associazioni e organizzazioni del Terzo Settore, puntiamo a diffondere e radicare la consapevolezza dell’importanza della prevenzione, pilastro del vivere bene”. Così il Ministro della Salute Orazio Schillaci che, presentando la 14a edizione del progetto Frecciarosa, aggiunge: “Un impegno che non può prescindere da una visione della salute globale e da un approccio One Health, oggi più che mai irrinunciabile, per guardare al futuro pensando al benessere delle nuove generazioni".

Scopri di più sull’iniziativa.

L’importanza della diagnosi precoce

Il tempo è la variabile che fa la differenza quando parliamo di patologie oncologiche, quindi anche del carcinoma mammario. Una diagnosi precoce è possibile con la partecipazione allo screening riservato alle donne in età compresa tra 50 e 69 anni e consiste in una mammografia offerta ogni due anni. Ma buone pratiche sono anche le visite senologiche periodiche e l’autopalpazione.

Riconoscere i possibili sintomi di un tumore al seno è fondamentale per una diagnosi precoce, per il trattamento terapeutico e quindi per avere la prognosi migliore. Un gonfiore, un nodulo, eruzioni cutanee e secrezioni improvvise nella zona ascellare e mammaria sono dei segnali che è bene non sottovalutare. Arrivare con un controllo tempestivo a una diagnosi e a trattamenti precoci è fondamentale.

L'evoluzione dei percorsi di cura

Negli ultimi anni stiamo assistendo a un’evoluzione dei percorsi di cura fin dalle fasi precoci della malattia.
Terapie neoadiuvanti e formulazioni sottocutanee possono generare un impatto significativo sulla sopravvivenza, sulla qualità di vita dei pazienti e sull’efficienza dei centri ospedalieri per il Sistema Sanitario.

Secondo gli esperti, l'approccio neoadiuvante (cioè pre-chirurgia) nel trattamento del tumore mammario HER2+ oggi consente un significativo miglioramento della sopravvivenza, grazie a una miglior calibrazione della terapia individuale.
La formulazione sottocutanea a dose fissa, invece, evita errori di dosaggio, diminuisce il tempo di somministrazione e risulta più accettata dalla paziente. Si generano, inoltre, benefici anche nei day hospital oncologici, dove si possono accorciare i tempi di attesa e di permanenza nella struttura sanitaria, liberando risorse in termini di spazi e personale sanitario.

Come Roche, crediamo che le innovazioni terapeutiche e tecnologiche possano realmente incidere sulla vita del paziente. Proprio per supportare l’evoluzione dei percorsi di cura nella direzione di ampliare l’accesso a queste nuove opportunità, abbiamo promosso in tutta Italia il ciclo di incontri “Dual AnswHER2+”, ospitando momenti di confronto e dibattito che hanno coinvolto numerosi esperti dei team multidisciplinari delle principali strutture di eccellenza attive sul territorio italiano.

Dal paziente per il paziente: il valore dell’empowerment

Alla luce di questa evoluzione dei percorsi di cura e delle molteplici opzioni terapeutiche oggi disponibili, diventa sempre più cruciale che le pazienti possano essere consapevoli ed informate.

Per questo, siamo tra i sostenitori dell’iniziativa “L’ora della salute” promossa dall’associazione Salute Donna odv, che ha l’obiettivo di diffondere una diversa cultura della malattia oncologica per parlare di salute e benessere a 360°, attraverso interviste a specialisti ed esperti trasmesse sui canali social dell’associazione.

Tra gli ospiti delle puntate andate in onda nei mesi scorsi, la Dr.ssa Alessandra Fabi, Responsabile della Medicina di precisione della neoplasia della mammella, Fondazione IRCCS Policlinico Universitario Gemelli di Roma, ha affrontato il tema del valore della formulazione sottocute per migliorare la qualità di vita dei pazienti. Guarda il video.

 In un altro appuntamento, la Prof.ssa Marina Cazzaniga, Direttore SC Centro di Ricerca Fase 1, Fondazione IRCCS San Gerardo dei Tintori, Monza, e la Dr.ssa Francesca Rovera, Responsabile SSD Breast Unit, Asst Sette Laghi, Varese, hanno affrontato il tema del valore della collaborazione tra chirurgo e oncologo nella terapia neoadiuvante. Guarda il video.

Oltre all’uso di terapie innovative, il tumore al seno ha fatto da apripista alla sperimentazione di nuovi modelli multidisciplinari, organizzativi, diagnostici e terapeutici, in seguito applicati in altre aree dell’oncologia. È il caso delle Breast Unit o Centri di Senologia che all’interno degli ospedali si occupano della diagnosi, cura e riabilitazione delle donne con carcinoma mammario. In queste unità le associazioni di volontariato hanno un ruolo attivo e di fondamentale importanza, evidenziato anche dalle linee di indirizzo del Ministero della Salute: il sostegno di altri pazienti migliora la qualità di vita delle donne che stanno affrontando il percorso di cura e la sfida del volontariato contribuisce a saldare i rapporti con gli operatori sanitari, ad aumentare la gratificazione e la capacità di lavorare insieme. In questo senso, Roche è al fianco di Europa Donna Italia, da sempre in prima linea per favorire l’implementazione delle Breast Unit nel nostro Paese. Tra le iniziative a supporto di questo obiettivo, l’Associazione promuove anche un corso di alta formazione promosso in collaborazione con Altems dell’Università Cattolica e dedicato all’empowerment delle associazioni di pazienti presenti nei centri di senologia, che Roche ha supportato.
Scopri di più sull’Associazione e sulle sue attività.

E la ricerca non si ferma

Essere al fianco delle donne con tumore al seno, nel Mese Rosa, ma non solo, significa anche e soprattutto continuare a investire nella ricerca e sviluppo di soluzioni diagnostiche e terapeutiche sempre più efficaci e mirate. Quella del tumore al seno è un’area chiave, dove siamo storicamente impegnati da oltre 30 anni.

 La conoscenza della biologia del tumore al seno e la caratterizzazione dei diversi sottotipi di malattia, hanno portato a miglioramenti sostanziali nella sopravvivenza e qualità di vita dei pazienti negli ultimi decenni.

 Ma ulteriori passi avanti possono essere fatti nella personalizzazione dei percorsi diagnostico-terapeutici e nel migliorare l’esperienza di cura, con l’obiettivo di ridurre l’impatto della malattia sulle pazienti, sui loro cari e sui sistemi sanitari: queste sono le priorità del nostro impegno.

Riferimenti:

  1. “I numeri del cancro in Italia” 2023, a cura di Aiom e Airtum.

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