L’Azienda ha chiuso l’anno 2020 con un giro d’affari complessivo di 790 milioni di euro, grazie a una strategia che integra farmaci e servizi ad alto valore
L’impatto del COVID-19 e i biosimilari hanno rallentato la crescita dei nuovi prodotti ad alto tasso di innovazione
45 milioni di euro investiti in ricerca e sviluppo e 80 milioni di euro erogati attraverso meccanismi di rimborso condizionato e payback ospedaliero
Roche si conferma leader di mercato in onco-ematologia e crescono anche le quote nelle aree malattie rare e neuroscienze
Monza, 4 febbraio 2021 – Roche S.p.A. ha chiuso il 2020 con un giro d’affari complessivo di 790 milioni di euro. Un risultato raggiunto al termine di un anno complesso caratterizzato dalla competizione dei biosimilari, che hanno interessato tre prodotti di punta dell’Azienda, e dall’evoluzione pandemica che, con la sua imprevedibilità, ha impattato mediamente su tutto il portfolio, rallentando anche la crescita di quattro prodotti ad alto tasso di innovazione entrati recentemente nel mercato: Tecentriq® ed Alecensa® per combattere alcune forme di tumore del polmone, Ocrevus® che ha segnato l’importante ritorno di Roche nell’area delle neuroscienze con il primo farmaco indicato nella sclerosi multipla primariamente progressiva, ed Hemlibra® dedicato alla comunità dell’emofilia che si è arricchito di una nuova indicazione terapeutica approvata lo scorso marzo.
L’area di onco-ematologia, che rappresenta il 62% del fatturato, conferma Roche leader di mercato, crescono anche le quote nelle malattie rare e nelle neuroscienze grazie all’alto tasso di innovazione terapeutica offerto dai nuovi farmaci, frutto di un’attività di ricerca continua e ambiziosa.
“Il 2020 ha richiesto sforzi straordinari a tutti noi e per questo siamo soddisfatti dei risultati ottenuti in un anno difficile, caratterizzato dalla perdita di un altro brevetto relativo a uno dei farmaci di punta e da una crisi sanitaria senza precedenti, che ci ha chiamato a giocare un ruolo di responsabilità sia come Azienda, sia come persone – commenta Maurizio de Cicco, Presidente e Amministratore Delegato Roche Italia. Oggi più che mai bisogna pensare e agire in maniera diversa, soprattutto considerando le conseguenze della pandemia sul lungo termine: gli esami di screening e le diagnosi mancate di questo ultimo anno, secondo le stime Aiom, causeranno oltre 20.000 morti in più nei prossimi 10 anni e Roche, che da oltre 120 anni è al fianco dei pazienti, vuole proporre un approccio nuovo in grado di migliorare il percorso diagnostico e di cura, con l’obiettivo di supportare la sostenibilità del Sistema Salute e garantire a tutti l’accesso all’innovazione”.
Un Sistema che durante questa pandemia ha mostrato anche le proprie fragilità, chiamando a rinforzo tutti gli attori Sistema per collaborare e fare la propria parte. È in questo contesto che Roche è scesa in campo come Partner del Sistema con l’operazione “Roche si fa in 4” mettendo a disposizione le proprie competenze e risorse indentificando 4 aree in cui intervenire: Prodotti e servizi, Volontariato di competenza, Donazioni e la campagna “Stai a casa, leggi un libro” a sostegno della scuola. Inoltre, fedele alla propria mission di continuare a ricercare soluzioni a beneficio dei pazienti, parallelamente Roche Diagnostics ha lanciato 8 test diagnostici per il COVID-19 con l’obiettivo di fornire al clinico informazioni a largo spettro: dall’identificazione della presenza del virus alla rilevazione della risposta immunitaria.
“Questo momento di forte attenzione verso il Sistema Salute ha messo in evidenza le criticità dell’attuale modello di gestione e di programmazione della spesa sanitaria, in particolare il tema dei tetti di spesa e del payback che ormai, è evidente, non possono essere più sostenibili per il nostro sistema. Abbiamo compreso che dobbiamo fare un passo avanti proprio ora, altrimenti l’Italia resterà indietro e i pazienti non avranno le stesse garanzie dei cittadini degli altri Paesi europei – continua Maurizio de Cicco. Dobbiamo infatti uscire dalla logica emergenziale del breve periodo favorendo una visione a lungo termine, una programmazione e pianificazione lungimiranti che porti benefici sia al Sistema Sanitario, sia all’universo economico che vi gravita attorno. Questo cambio può rappresentare una incredibile opportunità per attrarre nel nostro Paese risorse economiche e professionali volte a creare un sistema di valore, dove l’innovazione e la ricerca siano la base del nuovo paradigma”.
L’emergenza sanitaria è stata anche l’occasione per siglare un nuovo patto pubblico-privato che si è dimostrato vincente nel portare maggiore semplificazione nel processo di attivazione delle sperimentazioni cliniche e nel rendere possibile tempi più rapidi nell’approvazione dei farmaci. Un insegnamento che si auspica non venga vanificato a causa dell’inevitabile stallo dovuto dalla crisi di Governo.
“È evidente che il 2020 ha cambiato il nostro modo di vivere, di pensare, di lavorare, ma soprattutto di comunicare. Per tutta l’emergenza ci siamo affidati agli strumenti digitali, una nuova metodologia che ci ha permesso di continuare ad essere al fianco dei nostri customer e che ha cambiato le nostre routine segnando l’inizio di una nuova era. Sono certo che nel 2021 questo cambiamento avrà un grande impatto per il nostro Paese, sia a livello sociale che economico, e dobbiamo essere pronti a guardare avanti. Noi continueremo a sostenere il Sistema per la sua sostenibilità, auspicando al superamento di un meccanismo che ci ha portato solo lo scorso anno a contribuire con un importo pari al 15% del fatturato, a investire in ricerca, come abbiamo fatto nel 2020 con 45 milioni di investimento, 238 studi e quasi 18.000 pazienti coinvolti, e a sviluppare un approccio innovativo orientato alla digitalizzazione e all’utilizzo dei big data e RWE. L’innovazione è nel nostro DNA e lavoreremo cercando non solo soluzioni innovative in termini farmacologici, ma anche servizi tecnologici per rendere le cure sostenibili a 360 gradi” conclude Maurizio de Cicco.
Nel 2020 si chiude anche il terzo anno di attività di Fondazione Roche, presieduta dalla Professoressa Mariapia Garavaglia ed espressione di tutte e tre le divisioni presenti in Italia (Roche S.p.A., Roche Diagnostics S.p.A. e Roche Diabetes Care Italy S.p.A.). L’impegno della Fondazione è rivolto al sostegno della ricerca indipendente, al dialogo con le Istituzioni e al confronto aperto sul futuro del Servizio Sanitario Nazionale, oltre che al supporto delle associazioni pazienti e delle realtà no-profit del territorio. Ne sono una conferma le numerose iniziative promosse durante l’anno, tra cui i numerosi bandi dedicati al mondo dell’associazionismo e della ricerca indipendente: fiore all’occhiello è indubbiamente il bando “Fondazione Roche per la Ricerca Indipendente” giunto alla suo quinta edizione e dedicato al finanziamento di progetti di giovani ricercatori orientati alla medicina di precisione.
Roche Italia
In Italia Roche è presente da oltre 120 anni con circa 1.200 dipendenti che ogni giorno lavorano per ricercare soluzioni terapeutiche in grado di prevenire, diagnosticare e trattare le malattie, dando un contributo sostenibile alla società. Nel nostro Paese Roche è presente con le tre divisioni del Gruppo: Roche S.p.A., Roche Diagnostics S.p.A. e Roche Diabetes Care S.p.A.
Roche S.p.A. è la divisione farmaceutica del gruppo multinazionale. Conta ad oggi circa 700 dipendenti in tutta Italia. Leader nell’area della salute, Roche fa della ricerca scientifica il motore della sua lunga storia di azienda innovatrice della salute, per portare soluzioni terapeutiche all’avanguardia in grado di migliorare la salute, la sopravvivenza e la qualità di vita dei pazienti, contribuendo così a trasformare il futuro della medicina.
La combinazione delle competenze farmaceutiche e diagnostiche all’interno della stessa organizzazione ha portato Roche a essere all’avanguardia nella medicina personalizzata con un portafoglio diversificato di trattamenti in oncologia, immunologia, malattie infettive, e sistema nervoso centrale. La ricerca e la spinta all’innovazione sono da sempre la risposta offerta da Roche alle continue sfide della salute, come testimonia il lavoro incessante portato avanti nello sviluppo di un portfolio unico in patologie ad alto grado di complessità, come i tumori, l’emofilia, l’autismo, l’Alzheimer, l’atrofia muscolare spinale (SMA) e la sclerosi multipla.
Da anni Roche è in cima alle classifiche mondiali per investimenti in R&S: nel 2020 solo in Italia Roche ha investito 45 milioni di euro per la ricerca clinica, con circa 210 centri di ricerca coinvolti in oltre 238 studi clinici e quasi 18.000 pazienti che hanno così potuto beneficiare di un percorso diagnostico specifico e di cure all’avanguardia senza alcun costo a carico delle famiglie o del Servizio Sanitario Nazionale.
Guardando sempre al futuro della salute, Roche è da tempo impegnata per la sostenibilità del Sistema Salute attraverso numerose attività, convinti che in un contesto sociale caratterizzato da un aumento dell'aspettativa di vita media e da risorse limitate, sostenibilità significhi garantire a tutti il diritto alla salute, all'interno di un sistema correttamente funzionante, senza sprechi o falle, e una reale equità d'accesso.
L’area di onco-ematologia, che rappresenta il 62% del fatturato, conferma Roche leader di mercato, crescono anche le quote nelle malattie rare e nelle neuroscienze grazie all’alto tasso di innovazione terapeutica offerto dai nuovi farmaci, frutto di un’attività di ricerca continua e ambiziosa.
Comunicazione Roche S.p.A.
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