Ogni anno l'11 febbraio si celebra la
Per esempio, da bambina, Alessandra Alietti (Hematology Medical Leader) sognava di diventare hostess, ma l’esperienza della malattia cronica della nonna le ha mostrato l’importanza di fare qualcosa per chi soffre, indirizzandola verso una carriera orientata al Life Science. Cinzia Astolfi - (Medical Unit Leader Neuroscience) invece ha sempre avuto una passione per le scienze, anche se - come tanti - non eccelleva in matematica: il suo sogno era diventare veterinario. Giovanna Ortino - (Customer Manager CoreLab), cresciuta in un ambiente di studi umanistici, ha scelto Biotecnologie dopo il liceo, attratta dall'idea di poter contribuire concretamente alla salute delle persone attraverso la ricerca e l'innovazione tecnologica. Dhyially Roxana Stroe (Advanced Support Technical Specialist), inizialmente interessata dalle materie scientifiche e dalle lingue, ha deciso di studiare Ingegneria Biomedica dopo la malattia del nonno, con l’obiettivo anche lei di trovare soluzioni innovative alle malattie incurabili e fare la differenza nella vita delle persone. Andrea Ilaria Zotti (Patient Safety Lead), pur odiando la matematica, ha sempre avuto un’attrazione inconsapevole verso le scienze: dopo il liceo classico, ha scelto una carriera scientifica riconoscendo che forse ne era sempre stata attratta senza rendersene conto. E continua ad amare anche la filosofia.
Dalla scuola al lavoro: il punto sulle donne STEM
Le discipline STEM, soprattutto in Italia, sono ancora spesso percepite come “maschili”, influenzando le scelte educative delle ragazze sin dalla giovane età. Meno iscritte ai corsi di laurea (sono donne il 33%), e quindi meno laureate (quota 38%), nonostante le studentesse raggiungano in generale la laurea in numero maggiore rispetto ai colleghi maschi. Come conseguenza, le donne occupano solo il 22% dei posti di lavoro tecnologici a livello europeo (1), compresa l’Italia. Più di quattro aziende su dieci in Italia segnalano difficoltà nel trovare candidati con formazione scientifica, evidenziando una carenza di profili qualificati in un mercato che richiede 1,3 milioni di laureati e diplomati in STEM entro il 2027 (2). Quali difficoltà riscontrano le donne in un contesto scientifico e tecnologico?
Per Alessandra il problema quotidiano più complicato “è stato coniugare l’impegno familiare con quello lavorativo”. Cinzia dice che “negli anni 90, il numero chiuso nelle scuole di specialità e l’assenza di percorsi di tutoring post-laurea ha reso difficile il passaggio dalla teoria alla pratica”. E concorda sul fatto che “per le donne, la maggiore sfida nel mondo del lavoro rimane l’equilibrio tra vita professionale e familiare, spesso non considerato adeguatamente”. Giovanna ha rinunciato a opportunità di ricerca all’estero “per restare vicino al padre malato”: crede che talento e competenze “emergano sempre, ma è fondamentale incontrare interlocutori in grado di riconoscerne il valore” e sottolinea di aver “avuto la fortuna di lavorare in ambienti inclusivi, con professionisti che hanno contribuito alla mia crescita”.
Andrea ritiene che “i settori STEM siano ancora prevalentemente maschili, soprattutto ai vertici”, ma non ha mai incontrato difficoltà: “Ho avuto il supporto di mentori, sia uomini che donne, e credo che motivazione e intelligenza siano fondamentali per trovare la propria strada”. Dhyially sottolinea che “nonostante il predominio maschile nei settori STEM, è incoraggiante vedere sempre più donne raggiungere posizioni di vertice”. E nel suo caso aggiunge: “In Roche ho trovato un ambiente inclusivo, senza discriminazioni di genere, e ho potuto contare sul supporto di mentori donne che hanno favorito la sua crescita professionale”.
Cambiare le dinamiche, ogni giorno
La missione è chiara: decostruire lo status quo e costruire una realtà nuova, inclusiva ed equa. Basti pensare che ancora nel 2024, solo 14 donne su 1000 giovani hanno scelto indirizzi scientifici e tecnologici. Questo si è tradotto in una media di 18,3 laureati STEM ogni mille giovani italiani, con una netta predominanza maschile (21 uomini contro 14 donne). Ma ci sono numeri incoraggianti: le donne sono maggiormente rappresentate in ambiti come la chimica e la biologia: 63,5% e 66,3%, rispettivamente (3).
Le testimonianze ci dicono che raggiungere lo scopo nobile della propria vita è impegnativo, ma non impossibile. Alessandra, ad esempio, nel suo ruolo ha potuto “contribuire attivamente agli studi clinici e alla comunicazione scientifica con i clinici: il lancio di farmaci innovativi” racconta “mi ha dato la gratificazione di lavorare per i miei ideali”, dedicando il suo impegno alla memoria della nonna e a tutte le donne malate. Anche Andrea descrive il suo impegno quotidiano come un contributo per “realizzare qualcosa di significativo: la tecnologia e i progetti scientifici avanzati fanno parte del mio lavoro ogni giorno con colleghe e altre donne STEM". Insieme ci sentiamo valorizzate per le nostre competenze”.
Cinzia racconta che nel suo lavoro ha “l’opportunità di approfondire diverse aree terapeutiche, dalla reumatologia all'oncologia e alle neuroscienze” e ha “acquisito esperienza nell’interpretazione critica dei dati, nella realizzazione di studi e progetti di ricerca e nella pubblicazione dei risultati”. A Giovanna la formazione STEM “permette di comunicare in modo chiaro ed efficace con gli interlocutori scientifici”, mentre “la solida base letteraria mi dà proprietà di linguaggio e capacità relazionali, fondamentali per instaurare connessioni profonde”. Dhyially aggiunge la sua testimonianza per toccare un punto importante e troppo spesso inflazionato nel racconto su questi temi: “Ogni giorno esprimo il mio valore come donna STEM in un ambiente inclusivo e meritocratico, ho partecipato a progetti innovativi sviluppando nuove competenze grazie a programmi di formazione continua in Roche”. Il suo lavoro le dà la soddisfazione di poter fare la differenza nella vita delle persone e dei pazienti.
L’impegno quotidiano per cambiare
È essenziale continuare a mettere in campo iniziative per incoraggiare le giovani studentesse a intraprendere carriere nei settori STEM. Questo avviene anche raccontando le esperienze delle donne che ci sono riuscite, per creare un effetto emulazione tra le ragazze. Il messaggio è quello di prendere una posizione decisa per affrontare i pregiudizi e colmare così il gap esistente. Per rispondere con la giusta rappresentazione e le pari opportunità reali alle crescenti esigenze del mercato del lavoro italiano.
Alessandra consiglia di “capire che cosa si vuole per raggiungere una soddisfazione personale e individuare il modo in cui poter dare un contributo agli altri”. Giovanna raccomanda di “perseguire i propri sogni con perseveranza, senza lasciarsi abbattere dagli errori o dalla mancanza di riconoscimenti, che spesso dipendono più dal contesto che dal valore reale; l’entusiasmo nell’apprendere, il lavoro di squadra e la collaborazione trasparente sono elementi fondamentali per crescere”. Cinzia suggerisce di “seguire la propria passione, comprendere le proprie aspettative, ma mantenere uno sguardo flessibile sul mondo del lavoro, con l'obiettivo di costruire una carriera soddisfacente”. Per Dhyially i consigli per giovani ragazze che vogliono studiare e lavorare in ambiti STEM sono: “Essere curiose e aperte alla scoperta, esplorando diverse aree; non temere le sfide e considerare gli errori come parte dell’apprendimento; sviluppare competenze trasversali, come la comunicazione e il lavoro di squadra, essenziali nelle professioni tecnico-scientifiche”. Per Andrea infine “scegliere un percorso che appassiona è già metà del lavoro perché con impegno e motivazione, si può imparare qualsiasi cosa e raggiungere i propri obiettivi”. Con un ultimo consiglio che è valido per entrambi i sessi e tutte le generazioni: “È anche importante accettare di non avere tutte le risposte subito”.
Note
https://ec.europa.eu/eurostat/web/products-eurostat-news/w/ddn-20230602-1
https://www.istat.it/it/files/2023/10/Report-livelli-di-istruzione-e-ritorni-occupazionali.pdf
Osservatorio Stem di Fondazione Deloitte https://www.deloitte.com/it/it/events/osservatorio-stem-terza-edizione.html