Narrare la medicina: 4 film che hanno aiutato la comprensione del rapporto tra malattie e persone

Il cinema a Hollywood ha spesso intrecciato le trame dei film con temi legati al mondo della Medicina. Oltre a incassi record, queste pellicole hanno contribuito a influenzare il dibattito pubblico su temi come la ricerca scientifica, l'accesso alle cure e l'assistenza ai pazienti. In occasione della Notte degli Oscar abbiamo selezionato 4 titoli dall’impronta duratura

Negli anni, il cinema ha saputo raccogliere molto bene tante storie legate a scienza, medicina, storie di pazienti. Sono nate così sceneggiature tratte da situazioni vere e autobiografiche, che hanno generato pellicole toccanti e memorabili. Come anche trame che raccolgono più testimonianze per fonderle insieme in un racconto circostanziato e coinvolgente.

In occasione della Notte degli Oscar, a Hollywood, vi proponiamo 4 titoli di film che, con le loro storie, hanno saputo influenzare il dibattito pubblico su temi importanti riguardo la salute delle persone e le dinamiche che si instaurano tra pazienti, familiari e la società.

Philadelphia (1994)

Andrew Beckett è un giovane avvocato avviato a una brillante carriera in uno studio legale tra i più prestigiosi di Philadelphia. Stimato dai soci dell'ufficio, è felice anche nella vita privata, sia sul fronte familiare che in quello affettivo visto che da anni è legato al compagno Miguel. Qualcosa, però, inizia a incrinarsi nella salute di Andrew e una sera scopre di avere sul viso delle macchie simili a quelle di un cliente difeso qualche tempo prima: le lesioni sono collegate a un tumore della pelle tipico dei malati diLa malattia progredisce e in un mondo pieno di pregiudizi a farne le spese è proprio il giovane avvocato che viene licenziato con una motivazione assurda: mancanza di professionalità. Così Andrew decide di far valere i suoi diritti e fa causa allo studio per discriminazione. Riesce dopo vari tentativi a trovare un avvocato pronto a stare dalla sua parte.

La pellicola è stata la prima storia a portare nelle discussioni mainstream il tema dell'Aids e dello stigma di una patologia legata a comportamenti sessuali. Tom Hanks ha vinto l'Oscar come miglior attore protagonista, la struggente "Streets of Philadelphia" di Bruce Springsteen come miglior canzone.

Patch Adams (1999)

Cambiare lo status quo con un sorriso, anzi, con la fragorosa risata di un clown in ambienti asettici come i corridoi di ospedali, case di riposo, centri diurni, orfanotrofi e case famiglia. Patch Adams è un film del 1998 tratto dalla vera storia del dottor Hunter Adams che per primo studiò gli effetti benefici della risata come terapia a supporto dei pazienti ospedalieri. Le sue osservazioni e i suoi studi sono arrivati a dimostrare la correlazione tra felicità e salute. Per dimostrare i riscontri positivi di questo approccio Hunter utilizza un piccolo cottage nel verde come clinica personale, grazie all'aiuto degli amici. Non senza difficoltà e colpi di scena il dottore arriverà davanti alla severa commissione medica per dimostrare le sue ragioni in merito alla clownterapia, conosciuta anche come terapia del sorriso.

Il film è stato candidato all'Oscar per la categoria della miglior colonna sonora. La pellicola ha incontrato un buon successo di pubblico grazie all'interpretazione molto ispirata di Robin Williams, all'apice della carriera. 

Still Alice (2015)

La pellicola è l'adattamento cinematografico del romanzo “Perdersi”, scritto da Lisa Genova - neuroscienziata statunitense nel 2007. Alice Howland è una donna sulla cinquantina e pienamente realizzata come insegnante della Columbia University. Ha una bella famiglia insieme al marito e tre figli, ma lei è il pilastro e il punto di riferimento per tutti. Però Alice comincia ad accusare qualche lieve dimenticanza, che ben presto si trasforma nel buio più assoluto: momenti di totale vuoto in cui la donna fatica a capire perfino dove si trovi. Le viene diagnosticata una forma presenile della A questo punto la sua famiglia le si stringe intorno per aiutarla a vivere l’inarrestabile decadimento cognitivo.

Il film non è stato candidato nella categoria di miglior film, ma la strepitosa e commovente interpretazione di Alice è valsa a Julianne Moore il premio Oscar come miglior attrice.

The Whale (2023)

Charlie è un professore d'inglese che soffre di grave obesità e vive recluso in casa. Insegna all'università e tiene corsi di scrittura direttamente dal salotto, tenendo sempre la webcam spenta. Questo perché ha perso ogni rapporto con il mondo esterno, compreso il legame con la figlia adolescente, che non vede da anni. Nella sua vita quotidiana è assistito da Liz, l'infermeria che gli presta le cure per la patologia di cui soffre: l’obesità iperbolica. Dopo una diagnosi che gli lascia poco tempo da vivere, però, Charlie decide di riallacciare i rapporti con la figlia alla ricerca di un'ultima possibilità di riscatto. Nel frattempo nella sua vita entra anche Thomas, un giovane attivista religioso che tenta di evangelizzarlo. La presenza di nuove persone nella sua vita lo porta a scavare nei ricordi e nei traumi che lo hanno portato a essere una persona non solo sovrappeso, ma letteralmente in fuga da tutti.

L'interpretazione di un irriconoscibile Brendan Fraser nel ruolo di Charlie gli è valsa l’Oscar come miglior attore protagonista. L’artista ha ricordato che lui stesso ha vissuto una situazione simile dopo aver subito abusi nella professione.

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