L’infermiere di ricerca svolge oggi un ruolo di garante anche dal punto di vista etico nella tutela dei pazienti inclusi all’interno di un progetto di ricerca clinica.
Ad oggi, la professione infermieristica è l’unica che prevede all’interno del proprio percorso di studi l’acquisizione di competenze anche dal punto di vista della ricerca, a partire già dalla laurea triennale fino alla successiva formazione post-universitaria.
Secondo Gianluca Pucciarelli in Italia si fa una buona ricerca e i dati lo dimostrano, nonostante spesso i ricercatori italiani abbiano finanziamenti inferiori a quelli dei loro colleghi europei; proprio per questo il ruolo delle aziende private diventa fondamentale affinché aumentino i fondi a disposizione.
È in questo quadro che l’impegno di Roche Italia si concretizza attraverso la terza edizione del Bando Roche a supporto delle figure di Data Manager e Infermieri di Ricerca. Il Bando, che scade il 20 maggio 2022, premierà 10 Enti candidati a cui sarà destinato un finanziamento di 30.000 euro ciascuno per identificare altrettante figure di Data Manager e/o Infermieri di Ricerca, ciascuna per un incarico della durata di 12 mesi. Le aree terapeutiche interessate sono: oncologia, ematologia oncologica, oftalmologia, neuroscienze e coagulopatie ereditarie.
A sottolineare l’importanza della trasparenza come parte integrante del Bando, i progetti candidati verranno valutati e selezionati da una organizzazione esterna indipendente, la Fondazione GIMBE.