La conoscenza del paziente sul dato sanitario: tra sfide e opportunità

La raccolta, l'analisi e la condivisione dei dati sanitari rappresentano un valore per il paziente, la ricerca e il sistema salute benché spesso ci sia una scarsa informazione sul tema. In questo contesto la collaborazione con le Associazioni di pazienti è cruciale per rendere informati e consapevoli i pazienti sul valore del dato nell’ecosistema salute, ma anche sulle sfide e sulle opportunità da tenere in considerazione.

I dati dei pazienti svolgono un ruolo cruciale nella sanità digitale, rivoluzionando il modo in cui vengono erogate le cure. Attraverso il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), le informazioni cliniche di ogni individuo sono archiviate digitalmente, accessibili sia ai pazienti che ai professionisti sanitari.

Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) in Italia rappresenta una rivoluzione nella gestione della salute dei cittadini. Introdotto nel 2012, il FSE è stato progettato per raccogliere e archiviare digitalmente i dati sanitari di ogni individuo, facilitando l'accesso a informazioni cliniche complete e aggiornate.

Il passaggio dal FSE 1.0 al FSE 2.0 ha migliorato l'interoperabilità tra sistemi regionali, consentendo una condivisione dei dati più efficiente tra medici e pazienti. Tuttavia, rimangono sfide legate alla consapevolezza e alla formazione degli utenti. L'uso dei big data permette di analizzare grandi volumi di informazioni, generando intuizioni preziose per la ricerca scientifica e la gestione delle malattie. Ma i titolari sono chiamati a una maggiore conoscenza delle pratiche e utilizzo dei loro stessi dati sanitari.

A che punto siamo con l’utilizzo dei dati sanitari

All'inizio del 2024 la percentuale di italiani che ha effettuato almeno un accesso al Fascicolo sanitario elettronico (Fse) per sé o per altri è stata pari al 41% (+6% rispetto al 2023, secondo i più recenti dati dell'Osservatorio Sanità Digitale della School of Management del Politecnico di Milano). Ben 8 pazienti su 10 sono consapevoli del fatto che i loro dati sanitari possono essere combinati e analizzati e che ciascuno può concederne o negarne l’utilizzo.

Come molti altri pazienti - circa 4 su 10, secondo Elma Reasearch - non hanno ricevuto sufficienti informazioni in merito alla raccolta dei dati sanitari da parte del personale sanitario. Nonostante la scarsa conoscenza, però, è elevato il valore attribuito alla condivisione e all’analisi dei dati per ottimizzare il proprio percorso di cura e quello delle altre persone che convivono con la stessa patologia, oggi e in futuro.La condivisione può portare benefici sia lungo il percorso di cura che nell’ambito della ricerca scientifica: la maggioranza degli intervistati da Elma Research è consapevole della possibilità di combinare e analizzare i dati a fini di ricerca (80%), molti però si dichiarano poco informati sulle modalità di utilizzo (46% per nulla, 40% mediamente). Far parte di un’associazione di pazienti - dice il report - porterebbe maggiore consapevolezza dei vantaggi della condivisione dei dati.

Sanità digitale e dati aggregati: perché fanno bene ai pazienti

Raccogliere anche un solo dato è importante quando si parla di salute, ma il valore che si ottiene quando si raccolgono più dati da diverse fonti è il futuro di una sanità sempre più orientata ai big data - cioè l'analisi di un grande volume di dati - e quindi personalizzata sui bisogni dei pazienti. L’analisi di queste combinazioni può generare nuove intuizioni, decisioni e indicare quali azioni intraprendere.Gli strumenti di raccolta dei dati sanitari in Italia includono il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), i registri di patologia, i Patient Reported Outcomes (PRO) e i dispositivi medici indossabili. L'indagine condotta da Elma Research rivela una buona notorietà del FSE (82%), seguiti da dispositivi indossabili (56%) e registri di patologia (36%). I PRO risultano invece poco conosciuti (11%).

Che cosa sono

  • Il Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE) è lo strumento attraverso il quale ogni cittadino può tracciare e consultare la propria storia sanitaria, condividendola con i professionisti sanitari, che possono così garantire un servizio più efficace ed efficiente. Le informazioni presenti nel Fascicolo del cittadino vengono fornite e gestite dalle singole Regioni/Province autonome.

  • I dispositivi medici indossabili sono sensori, apparecchi, impianti non invasivi e software collegati a smartphone/tablet e cloud, progettati per misurare, raccogliere, analizzare e trasmettere in tempo reale i dati biometrici di una persona: ad esempio, elementi vitali, attività fisica o altre misurazioni fisiologiche e di controllo di condizioni patologiche. Tali dati permettono di creare un database personalizzato sulla salute.

  • Per registro di patologia si intende una struttura epidemiologica in grado di garantire la registrazione continua ed esaustiva di una data patologia (o gruppo di patologie o condizione clinica) in una data regione geografica, con l'obiettivo generale di migliorarne le conoscenze. È uno strumento fondamentale per la valutazione, la sorveglianza, la prevenzione e la programmazione sanitaria.

  • Un Patient Reported Outcome (PRO), o esito riferito dal paziente, è "qualsiasi rapporto sullo stato di salute di un paziente che proviene direttamente dal paziente stesso, senza l'interpretazione della risposta del paziente da parte di un medico o di chiunque altro" (FDA 2009). Si tratta di uno strumento scientifico che riflette l’esperienza del paziente in relazione al trattamento o alla condizione di malattia.

Aggregare i dati sulla salute è un vantaggio per i cittadini e i pazienti in particolare, ma il tema sicurezza è centrale: come vengono raccolti e utilizzati? C’è una zona grigia a valle di questa domanda e la maggioranza dei pazienti intervistati da Elma Research chiede più accesso a risorse che li aiutino a semplificare l'integrazione e la comprensione dei dati sanitari.

L'impegno di Roche per l'evoluzione della sanità

Secondo l’indagine di Elma Research, le persone che fanno parte delle Associazioni di pazienti dimostrano una maggiore consapevolezza e conoscenza rispetto alla condivisione dei dati: le Associazioni, infatti, possono svolgere un ruolo chiave nel rendere consapevoli i pazienti sul valore del dato sanitario per il paziente stesso, per la ricerca e per il Sistema e nel promuoverne la condivisione. 

Le Associazioni di pazienti sono partner di valore per Roche con cui l’azienda è impegnata da tempo nel portare avanti una relazione solida e duratura. In questo spirito, nel 2020 è stato avviato il percorso(Patient Association Talks Hub) che vede Roche collaborare con 50 sigle di Associazioni e Federazioni di pazienti per contribuire a realizzare una sanità realmente partecipata, a misura di paziente.

Nelil progetto si è focalizzato sulla conoscenza e sul valore dei dati sanitari nella prospettiva del paziente nell’ambito del quale è stata realizzata l’indagine condotta da Elma Research.

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